Quello che prevediamo non ci piace. Che le elezioni abbiano un senso
Questa terra ha bisogno urgente di una trasfusione di serietà e di verità. Prima il governo Cuffaro: altre condizioni politiche ed economiche. Il governo Lombardo poi: una larghissima maggioranza di centro destra rassicurante nei numeri ma scioltasi alla prima brezza. Cinque governi in quattro anni e mezzo. Tutte le programmazioni di questo mondo non possono avere un arco temporale così breve per essere attuabili eppure tutte le maggioranze possibili sono state sperimentate nell’ultimo quinquennio. E infine una maggioranza che dalle urne era uscita sconfitta inesorabilmente, quella con il PD della signora Finocchiaro che se dovesse candidarsi con una legge elettorale democratica (quella che tutti gli italiani aspettano), la vedrebbe perdente anche nella sua città di Catania. Questo è il Partito democratico siciliano che oggi vuole sdoganarsi con una maschera che nasconda il pregresso. Ed ecco spuntare all’orizzonte un certo Crocetta da Gela che dicono i Gelesi non ha disdegnato da sindaco a fare il democristiano nei metodi , pur nella sua veste ben costruita di uomo antimafia. Peccato che dietro ci sia l’apparato che non si è ancora alzato dalle poltrone di sala d’Ercole e che, fregandosene del disagio del mondo produttivo dell’Isola, ha contribuito al disastro che metterà in forse gli stipendi dei prossimi mesi.