L’esperienza alla barriera autostradale di San Gregorio è stata “illuminante”. Non è esagerato il termine, anzi credo abbia chiarito anche a noi stessi che l’abbiamo fatta, anche senza autorizzazione, che esiste una popolazione che non ne può più e che,soprattutto, non vede nelle elezioni la soluzione per i problemi di questo paese.
Andate avanti……..non fermatevi questa volta…..siamo con voi………buttateli fuori dal palazzo, o addirittura ………siete la nostra speranza.
Se lo avessimo adottato come sondaggio, avremmo dovuto prendere atto che (per difetto) il settanta per cento dei contattati non vede di malocchio una ribellione di popolo. Anzi ci ha solo spronati ad andare avanti in quello che potrebbe essere interpretato come il riscatto nei confronti di chi più volte ci ha fregati e di chi da decenni ci prende per i fondelli, con gli scandali che giorno dopo giorno emergono a tutti i livelli, mentre chiudono centinaia di migliaia di aziende e si mietono giornalmente posti di lavoro.
Ma non è con quelli che ci hanno incoraggiato ad andare avanti che vogliamo parlare, ma con quei pochi che ci hanno dimostrato o dichiarato di essere contrari all’operazione dell’11 Marzo.
E’ vero, non dobbiamo farci male noi stessi. E’ verissimo!! Quel pò di economia rimasta che resta in piedi appesa ad un filo, potrebbe morire con una settimana o più di fermo.Non crediamo sia così, ma lo abbiamo registrato. La Spagna, o altri paesi ancora una volta ne approfitterebbero, verissimo. Chi deve andare al lavoro giornalmente sarebbe costretto a fermarsi e non può farlo, ne avrebbe un danno irreparabile. Tutto vero.
Qual’è però il sistema per far sentire il grido d’allarme dell’economia che non c’è più, che ha già portato i libri contabili in tribunale? Cosa devono fare quei padri di famiglia che hanno perso il posto di lavoro per aggrapparsi ad una speranza ?
Che qualcuno avanzi una proposta alternativa EFFICACE. Non basta chiedere a noi di pensarci meglio.
Dobbiamo andare a bloccare Roma?
Si cominci a fare la colletta e raccogliere qualche milione di euro utile a spostare nella capitale due o trecentomila persone che dovranno rimanere da quelle parti ad oltranza.
Dobbiamo fermare l’attività dell’agenzia delle entrate, degli uffici di Riscossione,delle banche.
Cominci,chi vuole farlo, a reclutare adepti per ogni ufficio segnalato,servono solo a Palermo qualche migliaio di volontari.
Dobbiamo bloccare i prodotti dell’agricoltura estera che approdano in Italia dai valichi di frontiera o da tutti i porti italiani e che arrivano nella nostra isola grazie agli accordi allegri ed altruisti di chi ha deciso per noi?
Anzichè inveire contro di noi dateci una mano a che si possa realizzare quello che più volte ci è stato consigliato di fare. Non servirebbe solo a noi, servirebbe a tutti.
Non proviamo piacere a scontrarci con altri poveri.
Ma se questi poveri hanno deciso di guardare indifferenti la morte degli altri allora il gioco si complica.
Attenti però!! Tutto questo a leggerlo così, rischia di far passare una visione dei Forconi diversa dalla realtà,come un gruppo di persone che ha solo l’obiettivo di creare scompiglio fine a se stesso. Vogliamo solo migliorare in qualche modo la vita dei tanti ai quali la vita è stata distrutta,un minimo di giustizia sociale per ridare dignità a chi l’ha persa.
La Corte dei Conti per bocca del suo Presidente ha dichiarato che un condono fiscale in questo momento avrebbe ragioni fondate.
Confindustria che dopo gli incontri, ripetutisi più volte, in questo difficile anno, prende atto che la vertenza dei Forconi è seria ma rimane inascoltata e passa dalle dichiarazioni dello scorso Gennaio alle affermazioni di Ettore Artioli che condivide il nostro allarme.
Casini che dichiara che l’Irlanda ed il Portogallo sono una nuova Grecia e che per noi la Grecia è dietro l’angolo grazie alle perturbazioni politiche.
Berlusconi che parla di Equitalia e delle sue persecuzioni inaccettabili nei confronti di chi giornalmente riesce a fare impresa in questo mare di difficoltà.
Abbiamo dialogato a più non posso, facendoci addirittura insultare o accusare di accordi sottobanco mai pensati e mai esistiti, abbiamo chiesto urgenza di risposte su argomenti prioritari per molte famiglie, ci siamo sforzati di far capire che non avremmo voluto lo scontro, ma niente è accaduto. Ora abbiamo abbassato la saracinesca del dialogo, dei tavoli, degli incontri, delle chiacchiere. Giorno 11 Marzo alle ore zero si riparte verso una meta che, a differenza dello scorso anno, grazie ad una esperienza vissuta, porta con se, tante cose che non potranno ripetersi, primi tra tutti i nostri errori.
O si portano a casa risultati concreti o “la Grecia è dietro l’angolo”. E’ un ricatto?? Si, è un ricatto!!!…..Ormai non può essere altro.
C’è chi ha deciso di stare al gioco della politica per provare ad entrare nel sistema, c’è chi il sistema vuole distruggerlo, noi stiamo tra questi, non ci interessa risolvere il nostro problema personale. Ne parleremo meglio nei prossimi giorni.
16.2.2013 Saluti dal “Popolo de I FORCONI”