Al primo confronto fra i candidati alla presidenza della Regione, svoltosi a Cefalù ieri pomeriggio, Mariano Ferro, esordisce sottolineando che bisogna “ sostituire il materiale umano che ha governato questa terra”.
Ieri, in occasione dell’inaugurazione del sesto Festival Internazionale del Gelato Artigianale di Cefalù, il convegno “Libera Terra, il gusto della Legalità” ha visto protagonisti 7 candidati alla presidenza della Regione con la moderazione del condirettore del Giornale di Sicilia, Giovanni Pepi. E Mariano Ferro, in origine escluso dal confronto, ha esordito dichiarando che “non ci saranno credo, molte differenze stasera. Il problema è che chi vi parla ha un’impresa e l’ha chiusa. Mi sto domandando di chi è la colpa – e nel ribadire che bisogna innanzitutto sostituire il materiale umano che ha governato la nostra terra, dichiara di essersi pentito di aver interrotto lo sciopero del 21 gennaio – avevamo chiesto una legge anti taroccamento dei nostri prodotti agricoli e nonostante le promesse non hanno fatto nulla. Noi Forconi siamo presenti a questa competizione elettorale perché siamo convinti che se passa il 28 ottobre e le maggioranze che governeranno questa terra saranno le stesse, noi saremo definitivamente ad un passo dal baratro”.
E rivolgendosi alla platea, il suo intervento, in seguito ad una domanda del condirettore del Giornale di Sicilia, diventa pungente – “ Ci sono mafiosi qui? La mafia ha cambiato la storia della nostra terra. Ha distrutto quest’Isola e le maggioranze di governo hanno consentito ad essa di vivere – e ricordando gli attacchi subiti nel gennaio di quest’anno, sottolinea – Il nostro movimento ha avuto e continua ad avere una campagna stampa decisamente denigratoria, quando si scrive che i mafiosi siamo noi. Non dimentichiamoci che uno dei danni oggi lo fa la Serit che chiede il 36% di aggravio sulle multe. Il problema numero uno è la mafia o è lo Stato?” . E rivolgendosi agli altri candidati conclude – “ma voi che siete qui seduti con chi volete fare gli accordi? Con chi volete fare i cambiamenti? Siete proprio sicuri che la mafia era fra i Forconi? Fra di noi ‘poveri straccioni ignoranti’… Noi siamo qui, questa sera, perché abbiamo chiesto di esserci, dato che non eravamo stati invitati. E’ questa la vera mafia. Come si pretende di cambiare così? Cosa dobbiamo fare per far passare il nostro messaggio? Questa è la Democrazia? No signori miei è questa la mafia”.
Donatella Rinaldo